Paola Silvia Ubiali
Jean Charasse
Parallélépipèdes
Cubi, rettangoli, spazi, sono i resti di architetture, torri, città. Frammenti isolati, assemblati partendo dal basso, dalla terra, posti uno sull’altro fino a slanciarsi verso il cielo e a immobilizzarsi nelle più disparate direzioni. Il tutto diventa grigio, bianco, ocra e poi nero, congelandosi in un silenzio invisibile.
Rivelatori sono i viaggi a New York e in Toscana dove Jean Charasse si trova rispettivamente faccia a faccia con lo skyline avanguardistico di Manhattan e con le torri imponenti di San Gimignano. Architetture che segnano profondamente l’artista portandolo verso quello che diverrà il periodo dei “Parallélépipèdes”.
Jean Charasse approda ai “Parallelepipedi” dopo un lungo processo: partendo dalla rappresentazione figurativa e, focalizzandosi poi su composizioni polimateriche, che caratterizzano il periodo Signaux et Balises, arriva agli anni ‘90 sviluppando un’arte molto raffinata, pura, ricca di quei riflessi che andranno a costituire il suo particolare linguaggio.
Dopo l’incontro con i lavori di Aurelie Nemours e la conoscenza di Carmelo Arden Quin, fondatore del Movimento Madi – movimento a cui Jean Charasse aderirà a partire dal 2004 – inizia per l’artista un nuovo percorso che lo condurrà a semplificare le costruzioni e ad abbandonare gli assemblages in legno e ferro. Si apre così la strada dell’arte geometrica.
In queste sue sculture, ombre di bianchi e di grigi, quasi monocromi, manifestano una logica sensibile alla sua storia, così da renderci partecipi delle sottili tracce da lui appositamente lasciate, tracce di un racconto che si è andato formando passo dopo passo, forma dopo forma, una sorta di accesso all’essere, e quindi alla vita.
BIO ARTISTA
Jean Charasse nasce a Lapalisse (Francia) nel 1941.
La prima mostra personale data 1978 e dal 1979 al 1980 espone regolarmente alla Galerie du Dragon a Parigi e collabora con l’Atelier Fine a Moustiers nella lavorazione della ceramica contemporanea.
Dal 1993 al 1999 instaura un rapporto di collaborazione con la Galerie Alexandre de La Salle a Saint Paul de Vence dove conosce Carmelo Arden Quin.
Dal 1998 è invitato al Salon des Réalités Nouvelles. I suoi lavori evolvono e inizia a rapportarsi con l’Arte Costruita.
Nel 2004 diventa membro del Movimento MADI Internazionale ed espone abitualmente alla Galerie Orion di Parigi gestita da Catherine Topall che riunisce gli artisti Madi di tutto il mondo. Da questo momento Charasse partecipa regolarmente alle mostre collettive organizzate dal gruppo e parallelamente è invitato da gallerie private per mostre personali tra Francia, Slovacchia e Italia.
Collezioni pubbliche:
Fond National d’Art Contemporain, Parigi; Museo d’arte contemporanea, Grenoble; Museo Picasso, Antibes; Fondation Treilles, Tourtour; Musée d’Art Brut, Lapalisse; Mobil Madi Museum, Györ; Tuttlingen, Palazzo Comunale; Collezione pubblica di arte Concreta, Maubeuge; Museo archeologico e della ceramica, Montelupo; Museo MAGI, Pieve di Cento; CIAC, Centre International d’Art Contemporain, Château de Carros.