Paola Silvia Ubiali
L’arte è legale.
La mostra presso LS Lexjus Sinacta Milano
Alessio Ballerini, Carlo Cane, Gianluca Chiodi, Gianni Cuomo, Davide Prato, Arianna Tinulla
Lo studio associato LS Lexjus Sinacta di Milano ospita un progetto espositivo di sei artisti ascrivibili a stili e tecniche differenti come il disegno, la pittura, la scultura, la fotografia e il video, iniziativa che intende creare una koinè tra cultura artistica e quella forse più pragmatica “legale”.
Nel titolo della mostra risiede un duplice aspetto del concetto di legittimità, considerata sia dal punto di vista della libertà espressiva che dal fatto che in questo caso l’arte è presentata e sostenuta in un luogo non convenzionale come uno studio professionale, che mette a disposizione i propri spazi per incentivare e amplificare l’esperienza artistica come forma di cultura e comunicazione sociale.
Gli artisti coinvolti in questo progetto si confrontano con un contesto che ha una propria “definizione” estetica e che in questa occasione sarà reinterpretato e trasformato da un inconsueto, temporaneo intervento artistico.
Una sezione della mostra sarà dedicata all’iniziativa Art-Arché, infatti il ricavato di alcune opere sarà totalmente devoluto alla fondazione Arché onlus impegnata nella cura di minori e famiglie affetti da disagio sociale e psichico grave.
Organizzare una mostra d’arte in uno studio legale e di commercialisti è sicuramente qualcosa di inusuale, ma forse non tanto quanto si potrebbe pensare.
La sensibilità verso l’arte di molti uomini di legge e professionisti è notoria e la storia dell’arte moderna ci racconta di numerosi avvocati e commercialisti in Italia e all’estero che sono stati grandi mecenati o grandi collezionisti.
Rendere pubblico il proprio spazio privato come ha fatto per l’occasione lo Studio Sinacta, oltrettutto interrompendo le attività che solitamente durano fino a tarda sera è un gesto di generosità, di lungimiranza e di intelligenza.
Quattro degli artisti qui presenti collaborano con me da qualche anno e sono Arianna Tinulla, Gianni Cuomo, Gianluca Chiodi e Carlo Cane.
Arianna è una giovane artista che prende la vita a morsi, è una disegnatrice accanita che riesce a disegnare per ore e ore come se un flusso initerrotto di immagini passasse dal cervello alla mano senza alcun filtro. Arianna lavora sulle contaminazioni tra arte musica e letteratura ma è onnivora rispetto a tutti i campi dello scibile umano i cui segni si ritrovano intrappolati nei suoi disegni tra il fiabesco e il surreale. Dolce a agguerrita allo stesso tempo, sembra vivere con un piede nelle nuvole e uno ben saldo a terra. Nei suoi universi visivi coabitano principesse e mostri, lumache e animali fantastici che sono il prodotto di una mente vagante nei meandri più oscuri della sensibilità umana.
Gianni Cuomo è un artista filosofo. Indaga le storture della società contemporanea attraverso personaggi solitari e meditativi che stanno a metà tra i replicanti e i mutanti di certa filmografia di fantascienza e la statuaria tribale per il modellato un po’ rozzo, ma che si calano nella contemporaneità per via di un aspetto timbrico e tipografico. Archetipi che ci parlano di crash informatici e di tecnologie difettose attraverso sequenze di caratteri alfanumerici tatuati sulla pelle.
Gianluca Chiodi è il dandy del XXI secolo, un esteta assoluto, un eccentrico che ama la flanerie, ma poi si dedica al suo lavoro con precisione e cura impeccabili. Realizza le sue immagini fotografiche partendo dalla costruzione di perfette scenografie teatrali dove i personaggi singoli o in gruppo sono spesso gli amici più cari ai quali è legato da rapporti affettivi e che riesce a fotografare nella loro dimensione più intima e privata. Gianluca ama raccontare la vita, nella quale si intrecciano peccati, vizi e virtù, sicuramente più vizi che virtù.
Carlo Cane è un artista dall’invidiabile aplomb. E’ uno che non perde mai le staffe, anche se dipinge scenari apocalittici, architetture che sembrano arrivare dal film Metropolis di Fritz Lang. Le sue città immaginarie hanno l’aspetto di città colpite da un virus letale e abbandonate dall’uomo. Edifici sinistri dove la presenza umana è inesistente, forse estinta, ma dove il miracolo della vita fa schiudere le larve dei nuovi abitanti, pacifici enormi insetti.
Alessio Ballerini è artista multimediale, utilizza computer e altri dispositivi per creare suoni e film sperimentali,
minimalisti e multi-stratificati. Nel 2010 ha fondato AIPS [Archivio Italiano Paesaggi Sonori] insieme a Francesco Giannico. Nel 2013, sempre con Giannico ha fondato l’art music label Oak.
Davide Prato lavora nel mondo dell’informatica e delle telecomunicazioni.
Da quasi dieci anni si dedica alla fotografia.
Fin dall’inizio si è concentrato sugli scenari metropolitani, preferibilmente periferici e industriali, evidenziandone gli aspetti desolanti e deteriori.
Prato estremizza questi aspetti attraverso un’interpretazione spinta, intenzionata a sfociare nella surrealtà, aspetto evidente anche nel suo lavoro letterario.